Satira sull’intervento dell’Italia alla prima guerra mondiale ispirata alla Divina Commedia di Dante (Inferno IX, 45-48). Giuseppe Garibaldi (Virgilio) indica all’Italia turrita (giovane donna) tre Erinni dal corpo umano nudo con disegnato sulla pancia il simbolo della nazione d’appartenenza. I loro volti sono riconoscibili: a sinistra Maometto V, al centro Guglielmo II, a destra Francesco Giuseppe. In lontananza una quarta arpia mostra le sembianze di Ferdinando I. La scena è ambientata in un paesaggio roccioso, a sinistra i ruderi di una torre.