L’Italia turrita è accerchiata da un branco di porci, i quali rappresentano la burocrazia statale, i funzionari retrogradi dello Stato, pronti da accaparrarsi qualsiasi risorsa. L’uomo che cavalca l’asino è probabilmente Michele Amari. In calce: “O Ministri, finite una volta di condurre ai pascoli del tesoro dello Stato queste inique mandrie, perché almeno i veri porci quando sono ingrassati si mangiano, mentre questi finiranno col mangiare l’Italia”.