Un soldato dialoga con una giovane donna che rappresenta la Vittoria. In calce: LUI – Per avervi, o mia cara bellezza, potrei fare cose folli, inaudite; vorrei dare la mia giovinezza, la mia vita un milione di vite. LEI -Veramente Signore? Ma avere mi potrete ad assai miglior costo se costante nel vostro dovere resterete incrollabile al posto. LUI – Quale enigma! Ancor combattendo potrò forse ottenere la gloria, ma voi, bella…? LEI-Anche me. LUI-Non v’intendo…LEI-Ma fanciullo io mi chiamo VITTORIA.”