L’Italia biancovestita e coronata d’alloro è rappresentata come una giovane donna su una quadriga retta dai Dioscuri. Alle sue spalle un disco di luce simboleggia il futuro luminoso.
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© 2025 L'Italia turrita.
Data |
1912 |
Autore |
Sartorio Giulio Aristide |
Tipologia |
Dipinto |
Tecnica |
Olio su tela |
Provenienza |
Camera dei Deputati, Roma |
Tag |
Italia |
Sartorio Giulio Aristide |
Giulio Aristide Sartorio (Roma 1860 – ivi 1932): pittore, scultore, scrittore e regista cinematografico italiano. Di origine novarese, studiò da autodidatta, eseguendo copie di affreschi, mosaici, quadri e statue delle basiliche e dei musei romani e dipinse anche per artisti italiani e stranieri che firmarono i suoi quadri con il loro nome. Lavorò inoltre dal vero nella campagna romana, seguendo uno stile verista. Coltivò anche relazioni nel giro artistico-mondano di Roma, collaborando con la rivista «Cronaca Bizantina», stringendo amicizia con D'Annunzio e conoscendo Carducci e Edoardo Scarfoglio. Nel 1886 illustrò il romanzo dannunziano Isotta Guttadauro. Nel 1893 aderì al gruppo di Nino Costa, In arte libertas. I suoi gusti andarono alla pittura di carattere liberty e di derivazione letteraria, come appare tanto nelle illustrazioni de Il Convito di Bosis quanto nel trittico Le vergini savie e le vergini stolte (Museo di Roma). Dopo un viaggio in Inghilterra, per conoscere direttamente il preraffaellismo, si trasferì, dal 1895 al 1899, in Germania, per insegnare nell'Accademia di Weimar: qui conobbe Nietzsche e i simbolisti. In Italia fece parte del Gruppo dei Venticinque, paesaggisti della Campagna romana, esponendo nel 1914 a Venezia ottanta tempere e contemporaneamente dipinse fregi allegorici a chiaroscuro per le Biennali veneziane del 1905 e del 1907, le decorazioni di gusto simbolista per l'Esposizione di Milano e il fregio allegorico per la nuova aula della Camera dei deputati, in Palazzo Montecitorio, dal 1908 al 1912. Nominato insegnante dell'Accademia di Belle Arti di Roma, nel 1915 partì volontario nella prima guerra mondiale, dove venne ferito e fatto prigioniero. Liberato, tornò al fronte illustrando ventisette episodi bellici, ora nella Galleria d’arte moderna di Milano. Negli anni venti viaggiò in Egitto, Siria, Palestina, Sud America, Giappone. Nel 1925 sottoscrisse il Manifesto degli intellettuali del Fascismo e nel 1929 fu nominato accademico d'Italia. Nel 1930 gli viene affidata la decorazione del duomo di Messina, di cui completa i bozzetti, ma non il mosaico. Sartorio ha lasciato anche saggi critici.Altre immagini dello stesso autore |
L’Italia biancovestita e coronata d’alloro è rappresentata come una giovane donna su una quadriga retta dai Dioscuri. Alle sue spalle un disco di luce simboleggia il futuro luminoso.