Al centro della tela appare Vittorio Emanuele II insieme a due donne che s’inchinano a lui con atteggiamenti devoti. Queste sono la Lombardia e il Veneto. Quest’ultima ha ancora le catene alle braccia, come una prigioniera appena liberata. Il Veneto indossa, inoltre, una sontuosa stola, una mantellina di ermellino e il copricapo dogale. Proprio sotto di essa, appare il leone di San Marco con il Vangelo. La Lombardia ha legato al fianco un ritratto di Garibaldi; sotto di essa sta inoltre un putto biondo che regge il tricolore francese, a ricordo dell’apporto dei cugini transalpini nell’ambito della Seconda Guerra d’Indipendenza, che liberò dal giogo austriaco la terra lombarda. Ai piedi delle due donne ci sono frutti e messi dei campi a rappresentare la fertilità delle due regioni. A sinistra e a destra di Vittorio Emanuele II sono ritratti Garibaldi in camicia rossa, il quale regge il lembo estremo del tricolore italiano e Cavour: sono le due anime del Risorgimento, quella di derivazione mazziniana-movimentista e quella monarchica. Al tempo stesso, la vicinanza di Garibaldi alla Lombardia e di Cavour al Veneto configura i ruoli diversi svolti nella liberazione delle due regioni.